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AIRR © Lorenzo Di Loreto Uccellini 2018
Convergent Lines
"Di solito nelle anteprime si parte dall’inizio o addirittura da ancora prima. In questo caso ho scelto di fare il contrario: mostrare “quasi la fine”.
END LANE è l’ultima corsa di un viaggio, anzi di più viaggi dato che Convergent Lines, il progetto multidisciplinare da cui è tratto, narra le vicende di personaggi diversi, “banalmente” collocati lungo varie tappe del più grande circuito del Mondo: la Vita.
Il video, ispirato dalla musica travolgente del duo elettronico Wavefuckers, e dal concept stesso del progetto, intende restituire proprio questo passaggio, senza imporre sovrastrutture narrative che possano tracciare chiavi di lettura rigide laddove, invece, non ce ne sono.
Le immagini sono una estensione del tratto uditivo che si fa visibile; quasi una sinestesia di note elettroniche che diventano lampi, parole che si trasformano in ombre, echi che vibrano come pixel instabili di un arrangiamento adattato alla fruizione visiva. Musica, parole e concept restituiscono il glitch metafisico della materia che, trascinata dalle frequenze sonore, lascia sovente il dato oggettivo e diviene a tratti essenza impalpabile. Le immagini sono sfuggenti, reminiscenze di una o più esistenze compresse in frame, molto spesso piatte, a volte del tutto astratte e inestricabili da uno sfondo, come accade con i sogni, al risveglio; uno svuotamento della coscienza, senza logica apparente, senza un flusso direzionale, energia in divenire che lascia, tuttavia, aperta la porta all'interpretazione personale." Lorenzo Uccellini
END LANE __ Single version
Music : Wavefuckers (Riccardo Sabbatini, Mattina Stefanini)
Lyrics : Lorenzo Uccellini
Produced by : Wavefuckers
Published and released by : AMM (ArtMediaMusic)
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Scopri qui sotto Convergent Lines, in una sorta di making of, dall'idea iniziale, sino al primo palco.
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Su Instagram ogni tanto qualche pillola come richiede questo mondo a cui mi devo ancora abituare.
Qui sotto invece voglio raccontare come nasce Convergent Lines (CL), come si è sviluppata l'idea e presentare chi ci sta lavorando.
Insieme, tra parole, immagini e suoni percorreremo la strada che ci condurrà sul primo palco!!
Sarà una sorta di making of ma anche un General check.
Una pagina che richiede sicuramente più tempo di fruizione, ma che forse qualche GenX o Boomer là fuori ancora può apprezzare. Non sarà noiosa, promesso. Sarà un viaggio nel viaggio.
Lorenzo Uccellini - autore del concept
Illustrazione : Greta Leggieri per Convergent Lines

Dall'inizio al primo palco.
La storia inizia qui .
Parte 1 |. La Genesi
Convergent Lines – Genesi
Joseph Campbell diceva che la luce nasce dalle tenebre.
Così è stato anche per Convergent Lines.
Il 2024 è stato un anno di perdite e trasformazioni: mia madre, un amico fraterno, e infine Andrey — amico, compagno di avventure artistiche, figura quasi mitologica nella mia vita. In pochi mesi il terreno sotto i piedi è crollato.
Dal vuoto è arrivata però una scintilla. Ho riaperto i miei taccuini rossi, lasciando fluire paure e rimorsi, ma anche la decisione di continuare a creare, almeno per me stesso.
Part 2|. Pietre Miliari
Credevo di iniziare scrivendo una canzone.
Con la mia Marshall 12 corde ho provato a cercare melodie, come avevo fatto nel 2018 per il brano "Spacibo Cowboy" che, ancor prima di saper strimpellare, una mattina buttai giù, accordi e melodia, per poi essere arrangiato da un musicista e infine edito da una etichetta indipendente.
Ma questa volta, nonostante la maggior confidenza con lo strumento, mi mancava quella magia -- posso solo chiamarla magia -- di cui sopra. Tuttavia, un riff semplice ha iniziato a suonarmi in testa, spensierato, inizialmente quasi ignorato.
All’inizio è stata la malinconia a bussare. Un odore di cortile, i suoni dei nostri giochi, un rumore leggero di ruota.
La bici, piccola compagna, che segnava il tempo dei pomeriggi nel cortile del palazzone popolare dove abitavo.
Perché non dare ascolto all'istinto e iniziare il racconto proprio da quegli antichi ricordi, profumi, rumori, che il tempo ha sicuramente sublimato a nostro piacere?

L'entusiasmo alle stelle, i giorni di buio e malessere ormai lontani; ancora una volta la mia arte poveretta mi stava guidando verso una meta anche se piuttosto vaporosa. Da quel riff iniziale in poco tempo ho costruito il testo intero. Una canzoncina allegra, del giusto tipo per descrivere quel periodo spensierato che suonava tra quei ricordi ancora vividi dell'infanzia, pietre miliari di ogni esistenza.
Ma dietro quelle note c’era già un richiamo più forte. Le ruote della bici che giravano facendo flettere una carta da gioco fissata da una molletta sui raggi, per simulare un motore. E ogni giro era un esercizio di equilibrio, ogni sbandata un passo verso la crescita.
Poi, un pensiero inatteso si è allungato come un'ombra, come una lunga linea, infinita, capace di abbracciare in un attimo il corso intero di una vita.
Ci sono traiettorie che sembrano destinate a scomparire, eppure tornano, improvvise, a incrociare il nostro cammino.
Così ho capito che non stavo raccontando solo la mia storia, anzi raccontare la mia storia è proprio ciò che non voglio e non volevo fare.
Quindi se non era un estratto di diario, quella canzone cosa stava diventando, dove mi avrebbe condotto?
Era una lieve traccia di polvere destinata a scomparire nell'umidità della notte o un solco che voleva legare più destini, più epoche, più sguardi e più cuori?
Un ordito ben più fitto e intricato si stava dipanando, confuso ma piuttosto incisivo nei mie pensieri.
E ho sentito, come in una strana forma di sinestesia, nascere la trama: non una canzone, non la vita in una canzone ma LA vita stessa. L'essere presenti in questo mondo, in questi incessanti respiri, in questa traiettoria terrestre che ancora oggi continua a districarsi davanti a me, in modi a dir poco inaspettati.
Sono stati mesi di delirio, di trance agonistica per usare un termine più simile allo stato in cui versavo, ore e ore a appuntare sul taccuino rosso idee, accordi, scarabocchi, schizzi, ricordi, osservazioni. Qualsiasi cosa sarebbe stata utile per sviluppare questa "cosa", a cui non ero in grado di dare un nome ma sentivo crescere dentro di me, quasi in maniera autonoma, e mi sforzavo di aggiungere ogni anche sfuggevole input sulle pagine che iniziavano a riempirsi.
Mi sono ritrovato con una notevole quantità di materiale grezzo -- su cui sto ancora lavorando -- ma del buono era già stato seminato e poteva quasi prendere il nome di disco, nel senso di disco musicale.
Un concept album !!
La stravagante idea di poter continuare a trovare nuovi accordi per nuove canzoni ha fatto accendere l'elettricità alla chitarra ma era sempre quel poco che so fare, ma molto più rumoroso.
Dopo avere analizzato la situazione con il mio amico Alessandro Zaghini, batterista nella rock band Fab Box, ho deciso di rivolgermi al suo collega Massimo Bozzi, musicista, arrangiatore e produttore dello studio Art Media Music, oltre che fondatore dei Fab Box insieme a Fabrizio Ugolini.
Era Aprile o Maggio, non ricordo. Sembra una vita fa.
Gli ho spiegato la mia idea e ha accolto la proposta di seguire tutta la parte musicale che avrebbe dato vita sonora ai miei testi.
Già, le parole. Una passione che mi accompagna da tutta la vita.
Poi, un breve flash forward, di lì a poco sarebbero arrivati anche i Wavefuckers e Greta Leggieri. Nella prossima puntata vi racconterò come è nato END LANE, il primo singolo, e la linea stilistica delle illustrazioni per gli sfondi scenografici!
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